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I giapponesi sfidano la dieta mediterranea

sushi

Dieta giapponese e dieta mediterranea. Potete immaginare niente di concettualmente più distante?

Eppure questi due regimi alimentari hanno almeno un elemento in comune: entrambi, nel 2014, sono stati considerati dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità e riconosciute come le diete più sane al mondo, in grado di aumentare le aspettative di vita e di ridurre il rischio di patologie.

Se, infatti, l’aspettativa media di vita nel mondo è di 72 anni, nelle regioni mediterranee l’indicatore sale a 79 anni ed aumenta ancor di più in quella giapponese, toccando gli 85.

Un dato interessante, confermato anche da una ricerca condotta dal National Centre for Global Health and Medicine di Tokio e pubblicata sul British Medical Journal: secondo l’analisi, seguire lo stile alimentare giapponese contribuirebbe a ridurre di circa il 15% il tasso di mortalità osservato in un orizzonte temporale di 15 anni.

Quali sono, quindi, i punti di forza della dieta giapponese? Scopriamoli insieme.

I consigli orientali da portare in tavola

  1. Sfatare i falsi miti

Il primo passo per avvicinarci alla dieta giapponese e comprenderne il valore è quella di allontanare le false credenze.

La principale?

Dimenticare, in fretta, l’equazione Giappone e sushi.

La dieta nipponica tradizionale, al contrario, è ben equilibrata e bilanciata, ricca di cereali e verdura, di alimenti spesso in brodo e di pietanze impreziosite da ortaggi di stagione.

  1. Niente colazione per evitare gli zuccheri

Se secondo la dieta mediterranea la colazione è il pasto più importante della giornata, il regime alimentare giapponese sconsiglia di mangiare al mattino.

Il motivo? Meglio evitare gli alimenti ricchi di zuccheri per non stimolare l’ormone dell’insulina e favorire i depositi di grasso. Per stuzzicare il palato è consentita, però, l’assunzione di bevande: un succo di frutta o un the verde – che contiene caffeina, ma è più sano di un tradizionale caffè nero – sono sufficienti per dare inizio alla giornata.

  1. Poca carne rossa

La carne, secondo i principi nutrizionali nipponici, sarebbe da evitare o da consumare in scarsa quantità.

Specialmente quella rossa, infatti, contiene grassi saturi che potrebbero favorire malattie cardiovascolari. Meglio, quindi, limitarla ad una porzione al mese.

Per fare il pieno di proteine in stile giapponese preferite il pesce fresco, i legumi e i prodotti a base di soia.

  1. Mangiare meno

Numerose ricerche condotte in campo nutrizionale hanno dimostrato che ridurre la quantità di cibo aiuta a vivere più a lungo e in salute.

Tra gli altri, uno studio guidato da Yoshinori Nagumo – presidente della International Anti Aging medical Society – ha dimostrato che la fame ha un impatto virtuoso sul nostro benessere.

Se, secondo la dieta mediterranea, è bene tenere sempre costante il livello di zuccheri nel sangue per non essere affamati durante la giornata, per i giapponesi lo stomaco che brontola è un segnale positivo dell’attività cellulare e può favorire il dimagrimento, la diminuzione del girovita e la longevità.

Ma c’è di più: tagliare del 40% le calorie aumenterebbe del 50% le aspettative di vita.

Come lo fanno i giapponesi?

Riducendo le porzioni ingerite, grazie all’utilizzo di piatti più piccoli e all’impiego di bacchette, al posto delle tradizionali posate, per portare alla bocca minori quantità di cibo.

Il consiglio in più?

Seguire i principi dell’Hara Hachi Bu, l’arte di controllare l’appetito mangiando fino a sentirsi sazi all’80%, che deriva dall’isola di Okinawa, famosa per la più grande percentuale di centenari al mondo.

Dieta mediterranea e dieta giapponese: lontane, ma vicine

Tutti convertiti alla dieta giapponese, quindi?

Provando a modificare il nostro stile alimentare per ispirarci a quello nipponico, scopriremo che le differenze non sono poi così tante.

Nonostante le distanze geografiche e culturali che ci separano, infatti, l’alimentazione dell’impero del Sol Levante ha numerosi tratti in comune con quella mediterranea.

Sia la dieta nostrana che quella orientale, ad esempio, suggeriscono il consumo di 5 o 6 porzioni al giorno di verdura: pomodori, melanzane e peperoni sono alcuni degli ortaggi più consumati nelle aree mediterranee, mentre nella zona orientale spopolano cavolo e alga marina.

Entrambi i regimi alimentari, poi, consigliano di assumere 5 porzioni di farinacei al giorno: mentre la dieta mediterranea raccomanda pane e pasta, meglio se integrali, quella giapponese favorisce il riso.

Per il resto, entrambe sono ricche di cerali, frutta, pesce e uova e povere in dolciumi e bevande alcoliche.

Tanto lontane, quanto simili ed entrambe preziose nel favorire benessere e longevità.

È, quindi, proprio il caso di dire: “lunga vita alla dieta mediterranea e a quella giapponese!